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5 Aprile 2009

Ma quanti grandi dello sport mondiale hanno brindato con Ferrari al Vinitaly!

Cominciato sotto la cappa del pessimismo, il Vinitaly s’è concluso in un clima di moderato ottimismo. “Merito”, ha commentato Matteo Lunelli, vicepresidente di casa Ferrari, “dell’interesse riscontrato e dell’affluenza, superiore alle attese, di un pubblico particolarmente qualificato e di molti operatori, anche dall’estero, anzi, soprattutto dall’estero”.
In effetti, lo stand Ferrari, in bella visibilità nel padiglione nel quale spiccava il Trentino, è stato, nei cinque giorni di durata del Vinitaly, letteralmente preso d’assalto. Da vecchi e nuovi tifosi delle bollicine Ferrari, dagli operatori del settore, dai giornalisti, dai ristoratori, dai rappresentanti della grande distribuzione. E in questa marea di gente che non s’è mai sottratta a un brindisi  anche non pochi grandi personaggi dello sport non soltanto italiano. Come: Michal Lasko e Andrea Semenzato, due degli assi della nazionale azzurra di pallavolo. Come Claudio Ranieri e Gianluca Pessotto, che hanno ribadito con la loro visita e l’inevitabile brindisi il legame tra la Juventus e la Ferrari e, più in generale, tra la Vecchia Signora e il Trentino: all’Olimpico di Torino, nelle grandi occasioni, si brinda con Ferrari e da molti anni i bianconeri hanno scelto Pinzolo per la preparazione pre-campionato. Tra gli ospiti famosi anche un grande dello sci mondiale come l’americano Bode Miller. Che ha anche lui consuetudine con il Trentino perché ha spesso privilegiato, per gli allenamenti, la Paganella e appassionato di vini e di bollicine. La sua visita allo stand Ferrari era anche interessata. Conoscendo i rossi Lunelli, il trentino Maso Montalto e i toscani Teuto e Aliotto, voleva consigli per cominciare, anch’egli, a creare vini rossi nella sua tenuta nel New Hampshire.   
Ad applaudire le bollicine Ferrari, oltre agli assi dello sport, anche i sommelier che hanno partecipato alle degustazioni, due, che hanno celebrato le più grandi etichette italiane, “Dieci vini che hanno cambiato la storia”, la prima e “Dodici bianchi importanti”, la seconda. In entrambe c’era il Ferrari. Nella prima un Giulio Ferrari 1999 e nell’altra un altro Giulio Ferrari però vendemmia 1997. A presentare questi due assi delle bollicine il loro creatore, Mauro Lunelli. 

Ferrari promuove una cultura del bere responsabile che è parte dell’Arte di Vivere Italiana.

E’ una cultura legata alla ritualità del cibo e alla celebrazione dei momenti di convivialità, dove il consumo è moderato e consapevole.

Entra nel sito ferraritrento.com solo se condividi questo approccio e se hai l’età legale per bere alcolici nel tuo paese: ti aspetta un percorso all’insegna dell’eccellenza.